Napoli, chiesa di S. Aniello a Caponapoli, Altare maggiore
Date
18 aprile 2016
SCHEDA LAVORO
AUTORE:
Girolamo Santacroce
DATAZIONE:
Inizi del XVI Secolo.
UBICAZIONE:
Napoli, Chiesa di S.Aniello a Caponapoli.
COMMITTENTE:
Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici e Demoantropologici di Napoli – Arch. Ugo Carughi, dott.ssa Angela Schiattarella
DIREZIONE SCIENTIFICA: Soprintendenza per il polo Museale di Napoli – Dott.ssa Marina Santucci
IL PROBLEMA
Il restauro dell’altare maggiore, opera di Girolamo Santacroce degli inizi del XVI secolo, ha concluso la lunga opera di restauro e di vera e propria ricostruzione filologica che ha strappato la chiesa al degrado e all’abbandono. Chiusa al pubblico dal primo dopoguerra, per i danni subiti nei bombardamenti, fu svuotata di ogni opera mobile e fu lasciata nell’incuria più totale preda di furti e di atti vandalici.
Come tutti i monumenti e gli arredi presenti in chiesa anche l’altare maggiore è stato oggetto di gravissimi furti e di danneggiamenti irreversibili.
IL METODO
La pulitura delle superfici ha riportato alla luce la preziosa lavorazione del Santacroce ed ha fatto riemergere dettagli minutissimi del bassorilievo.
L’irrimediabile perdita di materia non è stata cancellata con l’integrazione ma un nuovo ordine rispettoso della storia conservativa permette oggi di leggere nuovamente l’unitarietà dell’opera.
Dal 2000 abbiamo cominciato a collaborare con la soprintendenza BAPSAE di Napoli e con la soprintendenza per il PSAE e per il Polo Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta alla ricomposizione degli apparati decorativi attraverso lo studio, la ricerca e la catalogazione dei frammenti conservati disordinatamente all’interno della chiesa.
LE PROSPETTIVE FUTURE
Dopo la presentazione ufficiale del restauro e dopo la riapertura al pubblico, anche se ancora parziale, il R.O.M.A. consorzio ha voluto richiamare l’attenzione sulla storia di questa chiesa facendosi promotore e sponsor unico di una mostra con installazioni di Vincenzo Rusciano. “Sponda” è stata curata da Angela Tecce (Soprintendente per il per il polo Museale della calabria) e da Alberto Zanchetta (direttore del museo di Lissone), presentata dal dott. Fabrizio Vona (Soprintendente per il PSAE e per il polo Museale della città di Napoli), con i testi nel catalogo di Marina Santucci (soprintendenza per il PSAE e per il Polo Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta), Daniela Giampaola (soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli), Ugo Carughi (soprintendenza BAPSAE di Napoli) e Giuseppe Giordano (R.O.M.A. Consorzio).